Storia della Caldaia Ionica
La dissociazione Ionica è un fenomeno di fisica molecolare scoperto casualmentenel 1.878 da un botanico scozzese di nome Robert Brown. Venne in seguito spiegato in maniera scientifica da Albert Einstein nel 1.927. Le prime applicazioni pratiche di questo fenomeno fisico ,le vedremo negli anni 50 da parte di Ingegneri della Marina Militare Russa che lo adottarono per trasferire il calore a bordo dei Sommergibili Nucleari. La scelta di questa soluzione fu dettata dal fatto di avere a bordo energia elettrica in grande quantità , ma avevano anche calore in grande quantità ( Vapore surriscaldato), quindi perché non utilizzare questo calore?. Il problema consisteva nel trasferire il calore nei luoghi dove serviva, in quanto occorreva attraversare lunghi percorsi in spazi tortuosi ed angusti tipici dei sommergibili. Era più semplice e sicuro generare il calore là dove serviva, tramite celle Ioniche e trasferire l’energia primaria tramite cavi elettrici anziché trasferirla con il classico sistema
idronico composto da tubi pompe ecc. La soluzione si presentava migliore sotto ogni aspetto, meno peso , meno dispersione termica ,ottima diversificazione di rischio , meno costi di impianto , e più efficienza.
La cella ionica inoltre lavora bene anche se non è a ”Bolla” in piano per intenderci ,e senza il supporto di ossigeno ,quindi adatta per usi particolarmente gravosi, fu in seguito adottata anche sulle Navi della Marina Militare e sulla stazione spaziale MIR. Verso la fine degli anni 80 questa tecnologia venne resa disponibile anche per applicazioni civili e si diffuse in tutti i paesi dell’allora Unione Sovietica, in quanto la rete di distribuzione del metano non è cablata nell’intero territorio della Nazione, mentre la rete di distribuzione dell’energia elettrica raggiunge tutto il territorio.
Considerando che questa tecnologia funziona bene anche a basse temperature, ( a differenza delle Pompe di Calore) la Caldaia Ionica ottenne una larga diffusione nell’intero territorio.
Solo di recente si sente parlare di questo prodotto anche in Italia , ma viene ancora vista da molti con diffidenza ed occhio critico.
Nel 2013 ci imbattemmo casualmente in questo prodotto , e ne rimasi subito incuriosito, tanto da acquistarne una , testarla smontarla, analizzarla ,modificarla ecc., ad ogni test la nostra curiosità aumentava sempre di più, e decidemmo di andare a trovare di persona alcuni costruttori situati , in Russia, Ucraina, Slovenia,
Serbia, e Lettonia. Alcuni di questi erano costruttori delle sole celle ioniche, quindi il cuore della caldaia, e producevano anche il liquido termo attivo che è parte integrante della caldaia.
Abbiamo acquisito ulteriori preziose conoscenze ed acquistammo la materia prima necessaria per costruire in proprio le prime Caldaie Ioniche .
Ora tutte le parti compresa la cella ionica ed liquido primario è di nostra produzione.
Abbiamo installato e testato le nostre caldaie sia in versione monofase che trifase in diverse applicazioni, sia domestiche che industriali, questi test sono durati oltre tre anni e ci hanno fornito ulteriori informazioni , che ci hanno permesso di migliorare ulteriormente il nostro prodotto che tuttora è in fase di sviluppo.
Principio di funzionamento
Tutto parte da un “Liquido Termo Attivo”, composto da una miscela di vari prodotti che ne determinano: il punto di ebollizione, il punto di congelamento e la conducibilità elettrica, e quindi anche la potenza . Questo liquido circola all’interno di un cilindro che deve avere una sua precisa dimensione che chiameremo ( Cilindrata), la portata della circolazione del liquido verrà rapportata in base la potenza termica che intendiamo raggiungere la somma delle caratteristiche di questi fattori ( Liquido Termo attivo , cilindrata, portata) determineranno la potenza termica raggiungibile, ma occorre un ulteriore elemento, l’energia elettrica, che verrà immessa nella Cella tramite due Elettrodi ( Anodo e Katodo) ed anche questa componente a seconda la sua tensione ( 220 V. o 380 V.) determinerà la potenza termica raggiungibile ,quindi cambierà l’assorbimento elettrico ( Amper) e di conseguenza la potenza in kWh.
Quindi riassumendo i componenti che determineranno la potenza termica sono,
(caratteristiche del Liquido, cilindrata, portata e tensione ) questo cilindro contiene al suo interno dei particolari elettrodi Anodo e Katodo che hanno delle loro particolari caratteristiche ,di forma, dimensione ,e materiale, l’insieme di tutto questo lo Chiameremo Cella Ionica .
Questo liquido attraversando la cella Ionica si surriscalderà immediatamente ,arrivando a temperature molto elevate, per poi cedere questo calore tramite uno scambiatore di calore ad un circuito secondario contenente comune acqua che sarà poi il circuito di utilizzo.
Lo scambiatore di calore avrà anche il compito di separare i due fluidi
L’efficienza di questa tecnologia è del 98%
Relatore: Per. Ind. Stefano Pignotti

Centrale Termica Ibrida – Pompa di Calore / Caldaia Ionica.

Circuito di base caldaia Ionica

Caldaia Ionica